Allegoria della farfalla
Nonostante il Raja Yoga sia una pratica mentale, per praticarla non è necessario utilizzare attivamente la propria mente… tutt’altro.
Si chiudono gli occhi e si ripete mentalmente il mantra.
Se arrivano dei pensieri, non si comincia una battaglia contro di essi, semplicemente ci si mette in loro osservazione, o meglio ci si mette semplicemente disponibili, in uno stato di accettazione, evitando qualsiasi tipo di razionalizzazione: l’intelletto non serve durante la pratica.
Il mantra è come una farfalla che svolazza da un fiore/pensiero ad un altro. Bisogna lasciarlo libero di andare dove vuole. Può accadere che infine si fermi su di un fiore più bello e più "utile" e in quel momento tutti gli altri fiori scompaiono.
Il mantra può essere più o meno presente durante la pratica: nella realtà esso si muove, dalla superficie dell’oceano (quando lo pronuncio mentalmente e ne sono cosciente) verso le sue profondità. Quando scende sotto la superficie io non lo avverto più, ma esso vive ad altri livelli del mio essere.
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