Non si tratta di una religione
Lo Yoga non è una religione.
In India infatti convivono moltissime religioni diverse:
- induismo,
- buddismo,
- islam,
- sikhismo,
- zoroastrismo,
- cristianesimo,
- ecc…
e lo yoga è condiviso da persone delle fedi più diverse.
Praticare lo yoga NON significa quindi abbracciare una nuova religione. Anzi, i maestri indiani sconsigliano fortemente di cambiare religione.
Questo può essere spiegato con l’allegoria della barca.
Quest'allegoria paragona la religione ad una barca, che dovrebbe portarci da una sponda all'altra di un fiume.
La sponda da cui partiamo è la condizione nella quale siamo nati; la sponda alla quale questa barca dovrebbe portarci è invece quella dell'Assoluto. Ovviamente una volta giunti dall'altra parte la barca, e quindi la religione, non ha più alcuna importanza, perché ha ormai svolto il suo ruolo.
Un pensiero superficiale potrebbe portarci a dire che allora, dato che la barca deve svolgere solo questa funzione, tanto vale scegliersi quella che ci piace di più, quella che ci sembra la più veloce.
Il grosso problema sotteso da questo pensiero è che realmente io sia in grado di giudicare sulla bontà di una barca o di un'altra nella condizione in cui mi trovo, e cioé lontano dalla sponda dell'Assoluto.
In questo caso i maestri indiani consigliano di tenerci la barca che più conosciamo, perché è quella che è sicuramente più adatta per noi, quella che culturalmente ci appartiene.
Il grosso problema di noi italiani, in particolare, è quello di essere così vicini ad una struttura religiosa di potere temporale che getta ombre oscure sulla religione che rappresenta. In questo caso è molto utile scindere le due cose:
- la religione
- la sua struttura di potere, che invece può e deve essere criticata, ovunque si discosti dal messaggio originale.
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