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Non siamo zingari in un universo insensato
Testata: La Repubblica
Data: 4 aprile 2009
Pagina: 37
Autore: Vito Mancuso
Titolo: «Non siamo zingari in un universo insensato»
Anch'io scopro subito le mie carte. Non credo che la nostra vita di esseri umani liberi e pensanti sia
il risultato di un insondabile colpo di fortuna chimico, ripetutosi peraltro milioni di volte nella
direzione della crescita della complessità e dell'organizzazione, fino a giungere al livello della
coscienza nella mente umana. Non credo che siamo zingari che vagabondano in un universo
inospitale e insensato.
Credo, al contrario, che il nostro corpo e la nostra mente siano il frutto più bello di una stupefacente
avventura iniziata al momento dell'espansione del puntino cosmico primordiale (la «singolarità», la
chiamano i fisici) 13,7 miliardi di anni fa. Quando il pensiero religioso parla di creazione intende
contrassegnare questo processo evolutivo dell'essere-energia come dotato di direzione, criterio,
senso. E, quindi, intende dire che anche la nostra vita, che è parte di tale processo, ha a sua volta
direzione, criterio e senso. È in questa prospettiva che io credo che siamo stati «creati da un Dio» e
scrivo il termine Dio con la maiuscola per indicare il sommo mistero dell'alfa e dell'omega del
tutto. Se scriviamo in maiuscolo i nostri nomi, come non riservare questo piccolo onore anche all'idea del principio di tutte le cose?
Io credo anche che noi essere umani siamo stati fatti a sua immagine e somiglianza. Con questo
intendo rimandare alla dimensione spirituale che ci abita, di cui la libertà è il segno più concreto.
Anch'io, come lei, di fronte allo spettacolo della vita quotidiana provo talora un senso di
insofferenza e, ancor più, di malinconia, ma da ciò non traggo la conclusione che noi esseri umani
non siamo a immagine e a somiglianza di nessuno. Al contrario, è proprio la consapevolezza della
ricchezza che possiamo attingere da tale somiglianza a farmi mestamente considerare quanto spesso
usiamo male l'immenso dono della libertà e della dimensione spirituale che essa suppone.
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