Salta navigazione.
Home

La storia del progetto di Rishikesh

Pressoché ogni anno viene organizzato, tra gli associati, un viaggio in India, che prevede un congruo numero di giorni di permanenza in Rishikesh, dove si gode di una particolare atmosfera e si effettuano esercizi di meditazione di grande intensità.
In tanti anni di frequentazione, si sono create e consolidate amicizie tra il gruppo della nostra Associazione e personaggi, anche di grande levatura spirituale, che si è avuto occasione di incontrare, e che regolarmente si va a ricercare ad ogni viaggio.
Uno di questi personaggi è Chandru Nariani.

Da ragazzo ha studiato in un collegio di Salesiani ed è rimasto conquistato dalla figura di Don Bosco.
Finita la scuola è entrato nel mondo del lavoro e, per molti anni, è stato manager di una ditta di import-export di Bombay.
Nel 1984 capitò per caso, in compagnia della moglie e delle due figlie, in visita all’ashram dei sikh di Rishikesh e fece la conoscenza del Maraji Ram Sing, guida spirituale di una vasta comunità sikh, che ha il suo centro di riferimento proprio in Rishikesh.

La conoscenza del Maraji Ram Sing avrebbe più tardi cambiato il corso della vita di Chandru.
Infatti dopo alcuni anni, il Maraji gli chiese di lasciare il lavoro e ritirarsi all’ashram di Rishikesh, quando ancora mancavano 10 anni alla possibilità di andare in pensione. Accadde però che solo due anni dopo si presentò per lui l’opportunità di lasciare l’azienda in prepensionamento e con un congruo indennizzo, che gli diede modo di sistemare comodamente moglie e figlie e appunto ritirarsi all’ashram di Rishikesh.
È dunque nell’ashram dei sikh di Rishikesh, il Neermal Ashram, che il nostro gruppo yoga ha conosciuto, ormai tanti anni fa, Chandru Nariani.
Nell’ashram, tutti i giorni prima del pasto degli interni, viene fatta la distribuzione di un pasto caldo per chiunque si presenti a chiederlo, e sono file lunghissime di persone poverissime per scelta (i sadhu) o per necessità. Finita la distribuzione del pasto ai poveri, viene distribuito il pasto agli interni e, finito questo, entrava in scena Chandru.
Quando lo abbiamo conosciuto (I fase), Chandru partiva con i contenitori del cibo avanzato, coinvolgendo anche parecchi di noi in questo servizio, e andava a distribuirlo nella vicina bidonville tra quei poveri che avevano ritegno a venirlo a chiedere in ashram.
In aggiunta a questo, Chandru acquistava, utilizzando le conoscenze dei tempi in cui stava nel mondo del lavoro, generi di prima necessità, come coperte, stoviglie ed altro, e li vendeva a questi poveri a prezzi molto più bassi: ma, ci diceva, guai a regalarli, perché allora non gli verrebbe riconosciuto nessun valore e quindi certamente verrebbero mal utilizzati.
Ma il compito che lo gratificava di più, tra quelli che, con il beneplacito del Maraji, si era assegnato, era quello di aiutare nello studio i bambini di famiglie povere (seconda fase), ma consapevoli dell’importanza dell’istruzione per costruirsi un futuro. Raccoglieva intorno a se questi ragazzini e, all’inizio prendendo in affitto un’aula in una scuola pubblica, faceva loro doposcuola di matematica e di lingua inglese. Infatti nelle scuole le classi sono di 70 alunni e quindi non è quasi mai possibile essere seguiti realmente dagli insegnanti.
Inaspettatamente, nel viaggio fatto dal gruppo nel 2005, troviamo Chandru Nariani tutto raggiante che ci dice di avere per noi una bella sorpresa. Si fa accompagnare da noi in direzione del Gange e, a un certo punto ci fa entrare in un cortile di una casa molto dignitosa a tre piani (terza fase), dove si trovano i suoi ragazzi. Tre sono residenti nella casa stessa, gli altri, fino a 18, stanno nelle loro famiglie e vengono a fare il doposcuola oltre che un pasto leggero prima di tornare a casa nel tardo pomeriggio.

È successo che Chandru ha avuto un’eredità inaspettata ed ha quindi chiesto il permesso al Maraji di poter utilizzare questi soldi per acquistare questo stabile. In questo modo ha potuto realizzare il suo più importante progetto di avere una sede fissa oltre che molto decorosa, dove poter accogliere ragazzi bisognosi e meritevoli da aiutare sia tenendoli lontani dalla strada sia con corsi aggiuntivi e di supporto a quelli scolastici, adesso anche con la collaborazione di altri insegnanti volontari.

L’ultimo regalo che Chandru e i suoi ragazzi ci hanno voluto fare è stato di dare alla nuova sede il nome di Leda Mataji School (quarta fase) in onore della dottoressa Leda Massara Tarizzo, fondatrice dell’Associazione Conoscere e guida del nostro gruppo yoga fino.
Noi dell’Associazione Conoscere di Sesto San Giovanni e di La Spezia ci sentiamo onorati di aver conosciuto Chandru Nariani e di tassarci annualmente per fornire un congruo supporto alle sue iniziative.