Salta navigazione.
Home

Allegoria della farfalla

Nonostante il Raja Yoga sia una pratica mentale, per praticarla non è necessario utilizzare attivamente la propria mente… tutt’altro.

Si chiudono gli occhi e si ripete mentalmente il mantra.
Se arrivano dei pensieri, non si comincia una battaglia contro di essi, semplicemente ci si mette in loro osservazione, o meglio ci si mette semplicemente disponibili, in uno stato di accettazione, evitando qualsiasi tipo di razionalizzazione: l’intelletto non serve durante la pratica.

Il mantra è come una farfalla che svolazza da un fiore/pensiero ad un altro. Bisogna lasciarlo libero di andare dove vuole. Può accadere che infine si fermi su di un fiore più bello e più "utile" e in quel momento tutti gli altri fiori scompaiono.

Il mantra può essere più o meno presente durante la pratica: nella realtà esso si muove, dalla superficie dell’oceano (quando lo pronuncio mentalmente e ne sono cosciente) verso le sue profondità. Quando scende sotto la superficie io non lo avverto più, ma esso vive ad altri livelli del mio essere.

 

Articolo Precedente Torna all'introduzione Articolo Successivo