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Quella rivolta in cielo

Testata: La Repubblica
Data: 17 luglio 2009
Pagina: 51
Autore: Roberto Saviano
Titolo: «Quella rivolta in cielo»

Anticipiamo parte dell'introduzione di Roberto Saviano al romanzo "La rivolta degli angeli" di Anatole France, pubblicato da Meridiano Zero (Pagg. 318, euro 9), in libreria da oggi.

Mentre le terre di mezza Europa si piagavano di trincee e gli stati nazionali preparavano il grande macello del primo conflitto mondiale, in Francia veniva pubblicato il romanzo La Révolte des Anges. Il settantenne Anatole France aveva iniziato a scrivere le pagine del suo romanzo disturbato dai cori nazionalisti, da un'imprevedibile smania bellicosa, disgustato da rigurgiti di patriottismo e dalle diuturne parate militari. Decise così di raccogliere nella sua mente un progetto vasto, ambizioso, capace non soltanto di arginare, almeno nel perimetro della carta, l'idiozia militare e nazionalista, ma di coinvolgere con la sua scrittura l'intero ordine universale delle cose. Troppo grande era il disastro che di lì a qualche mese sarebbe andato celebrandosi per potersi occupare di lacerti biografici, di letterature intime, di scritture soffuse e romantiche. Scrisse dell'origine dei tempi, riscrisse la battaglia primigenia tra gli eserciti degli angeli di Dio e gli angeli ribelli organizzati da Lucifero, ne argomentò le teorie e le motivazioni della rivolta, cercò di comprendere le cause della disfatta delle truppe rivoltose e le abilità dei vincitori. Propose una nuova interpretazione della storia delle civiltà umane, trovò un nuovo senso all'ordine religioso, sondò e descrisse la struttura dei cieli, tentò di inchiodare il Dio monoteista dinanzi alle sue irrimediabili colpe.
Tutto questo France l'ottenne usando la letteratura come laboratorio immaginifico capace di sussumere senza regola alcuna ogni nozione e ogni conoscenza. La rivolta degli angeli è un testo che raccoglie in sé la tradizione dell'angelistica scolastica, episodi biblici, influenze gnostiche, derivazioni manichee, suggestioni ordinarie, comuni pregiudizi sugli angeli e demòni. Il romanzo riesce nella titanica impresa di rovesciare le categorie della teologia e della politica attraverso la foggiatura letteraria del possibile. La fantasia dismette la sua consistenza metafisica e assume nelle pagine di France una concretezza palpabile. Il sogno di riformulare la vita, di svelare il midollo della natura e la realtà delle cose diviene reale attraverso la costruttiva potenza delle parole. La letteratura, pur essendo libera dalla menzogna di essere vera, quando dismette il ruolo di prosseneta tra realtà e invenzione, aggredisce ferina la realtà trasformando la struttura molecolare della materia in composizioni radicalmente nuove, rese possibili dalla sola ragione sufficiente d'essere pensabili.
In questo romanzo France discute sul merito di Dio, sulla giustezza del suo agire, sulla fallacia delle sue decisioni, sulla brutalità della vita così com'è stata organizzata. Perché la morte, la malattia, il dolore? Perché la fragilità del corpo, la necessità del lavoro, il dolore del parto? Non più quindi il cercare, religiosamente, i motivi del dolore, il senso della sofferenza per trovarne consolazione, non più comprendere le volontà divine per ossequiarle né il sottoporsi alle leggi del Libro. Assaltare la fonte dell'ordine della vita è il compito delle pagine di Anatole France, scrivere una fenomenologia della vita felice è il bellicoso metodo che adopera. L'ateismo diviene così una militante battaglia contro il potere divino, una razionale e appassionata rivolta contro le menzogne che Dio impone agli uomini come verità. France racconta degli angeli, esseri creati per custodire l'ordine di Dio, che rifiutando il loro compito sono divenuti terribili ribelli. Il bene angelico è una imperitura vita incosciente che attraverso la conoscenza rompe le sue catene, cosciente di non aver nulla da perdere e più mondi da guadagnare. Gli angeli ribelli comprendono attraverso il dubbio, il pensiero, la riflessione che il mondo, l'universo, il cosmo tutto esiste indipendentemente da Dio e ciò che da questi viene considerato come sua creazione è soltanto una menzogna per giustificare la sua egemonia, la sua autorità morale sulla materia. Le leggi di Dio sono ordini menzogneri, gabbie morali imposte sulle verità libere della naturace le volontà degli esseri umani. Il sapere permette al protagonista, l'angelo custode Arcade, il più basso grado della gerarchia celeste, un membro del proletariato angelico, di organizzare la più grande impresa mai tentata dopo la creazione dell'universo: la sovversione dei cieli.